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ragazzi

immagini e storie di ribelli negli anni Settanta a Trieste

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La storia di una fotografia rimasta per anni chiusa in un cassetto può raccontarla solo l’autore dello scatto o il protagonista di quell’immagine. Partendo da una serie di foto, scattate più di quarant’anni fa, il giornalista triestino Pietro Comelli è andato e rintracciare quei volti di uomini e donne spesso del tutto sconosciuti e in molti casi irriconoscibili a distanza di quasi mezzo secolo. Ne è venuto fuori il libro “Ragazzi. Immagini e storie di ribelli negli anni Settanta a Trieste” edito da Spazio InAttuale, capace di ricostruire una fase delicata, affascinante e maledetta facendo “parlare” proprio quelle fotografie dimenticate.

“Ragazzi” è un libro di 178 pagine - con cento immagini, quasi tutte inedite, più una serie di documenti capaci di inquadrare il periodo storico - che non è partito da una lista predefinita bensì alla rovescia: rintracciando i nomi e cognomi di quei ragazzi, presenti nelle immagini, incontrandoli separatamente, mostrando a ognuno una o più foto che li ritraggono da giovani e poi, una volta rotto il ghiaccio, facendosi raccontare le loro storie. C’è quindi l’extraparlamentare di sinistra e il “fascista”, la femminista militante del Movimento e la ragazza di Eowyn impegnata a destra, l’anarchico e il dirigente della Fgci poi diventato parlamentare, l’iscritto al Fronte della gioventù e l’indiano metropolitano, il giovane missino futuro deputato e il comunista distante e distinto dal partito, il simpatizzante passato per Campo Hobbit e quello finito agli estremi dopo aver rotto con il Msi o con il Pci… Sono storie di ragazzi diventati adulti fra amicizia, amore, ideologia, cortei, scritte spray, violenza, molotov, galera, musica, cinema, fumetti e circostanze uniche in una realtà particolare come Trieste e in Italia.

L’intento del libro non sono i ricordi personali di quei “ragazzi” e nemmeno il legittimo amarcord, che rischia di trasmettere poco o nulla a chi non ha vissuto quella stagione complessa, ma la messa a fuoco di un’epoca, di un contesto sociale, culturale, umano, politico e di costume. Il tutto partendo da una fotografia e dalle storie, non solo e unicamente dalla cronaca degli anni Settanta, capaci di far emergere le differenze ma allo stesso tempo smontare le certezze.

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da "Il Piccolo" del 14.05.2020

da "Il Piccolo libri" 29.05.2020

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da "Il Piccolo libri" del 29.05.2020

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